"L'illusione" non è solo il titolo di questo disco. Illusoria è anche l'aspettativa che ci si crea, un istante prima di premere il tasto play, nel leggere tra gli "artists we also like" della pagina Facebook dei Maripensa nomi come Muse, Bluvertigo, Marlene Kuntz. Per poi ritrovarsi con una manciata di canzonette pop senza troppo spessore che potrebbero tranquillamente far parte del nuovo disco dei Lost, o di Nek. E, va bene, anche Nek aveva i suoi meriti quando suonava in una tribute band dei Police, ma siamo tutti d'accordo sul fatto che la carriera solista non fu delle migliori; almeno quanto i brani di questo disco: radiofonici, tecnicamente impeccabili, assolutamente commerciali. Leggerezza e orecchiabilità. E tutte le carte in regola per entrare a far parte di una certa audience adolescenziale fatta di teen drama e programmi patinati su Mtv.
Sonorità curate e registrazioni professionali affiancate a ritmiche e melodie prevedibili e già sentite, che non corrono il rischio di risultare originali. Cosa che non osano fare nemmeno i testi: elementari sull'orlo dello scontato, girano intorno alle solite tematiche giovanilistiche - dichiarazioni e struggimenti d'amore, la paura e la voglia di crescere - in una lampante ovvietà lessicale e rimica ("passano così lentamente i giorni miei, sono giorni che non sai, li hai buttati via come la fotografia di te che mi guardavi e intanto ridevi", "mi sento così diverso da ieri ora che sei dentro ai miei giorni veri").
Ennesimo esemplare di un emo-pop rimasticato senza alcun sentore di novità, e di cui non si sentiva il bisogno. Un po' come una nuova marca di merendine confezionate, dal gusto stereotipato e già provato mille volte, mentre quello che cerchiamo sono le prelibatezze di artisti pasticcieri che siano ancora in grado di sorprenderci.
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