Per quanto ne sappia, i Livello Zero con “Cio che è (stato)” giungono all’esordio ufficiale sulla lunga distanza dopo almeno qualche demo distribuito in passato. A dar loro la possibilità di pubblicare la vera opera prima è l’Ammonia records, label da qualche anno pronta a dar spazio a realtà del genere, come ad esempio i milanesi Magazzini Della Comunicazione, artefici di un crossover dal forte impatto sonoro che caratterizza anche la proposta dei Livello Zero.
Con la differenza, però, che il quartetto in questione ha molti punti di contatto con i Deftones piuttosto che con i Korn, forse per la tendenza a innalzare una sorta di ‘muro del suono’ che tanto caratterizza la musica di Chino Moreno e soci. Questo risultato crediamo sia non solo il frutto dell’attitudine dei Nostri, ma molto probabilmente anche opera di Paso, sound-engineer dei “Fear studio” di Alfonsine (Ravenna) che hanno ospitato le session di registrazione e mixaggio dell’intero album.
Inevitabile, perciò, scrivere che il disco suona divinamente, a confermare che gli anni di gavetta della band non sono stati spesi invano, ma sono serviti a formare il classico ‘muro del suono’, ormai requisito fondamentale per licenziare opere che ambiscono ai vertici di una scena sempre più affollata. E forse non a caso il quartetto sceglie l’italiano per intonare le liriche intrise di cattiveria, riuscendo egregiamente nell’impresa di ibridare il background sonoro di matrice statunitense con la lingua madre.
I risultati migliori si riscontrano nella title-track, in “Salta e basta!”, “Mille” e “Tempesta” autentici proiettili che feriranno i vostri padiglioni auricolari come poche altre band del loro calibro. Ciò senza dimenticare tutto il resto, a cominciare da “Knives”, cover dei mai tanto rimpianti Therapy?, qui riletta, com’è ovvio, a mille all’ora!
Basta tanto per dargli almeno un ascolto?
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La recensione Cio che è (stato) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-07-08 00:00:00
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