Una perla di serafico dream-pop dal sapore internazionale
E' difficile non farci caso, quando ci si trova davanti una persona soggetta a tic nervosi. Come è difficile, all'ascolto di "The new nervous tiC", non far caso a lei, nanCy Cardo, e alle schegge di incanto che ha al posto delle corde vocali.
Una voce ipnotica e sulfurea in grado di scomodare nomi del calibro di Björk, eppure carica di carattere e personalità che non esigono paragoni. Nata da madre australiana, Nancy ha dalla sua un inglese impeccabile che dona all'intera opera un sapore internazionale.
Accompagnata da una curata compagine di strumenti sempre protagonisti e distinguibili - un basso morbido e cadenzato, una batteria soffusa e magnetica, una vibrante chitarra solista, squillanti tastiere e sintetizzatori, un onirico flauto fiabesco - ci consegna una perla di serafico dream-pop, contaminato da venature shoegaze.
Alcuni pezzi spiccano ("Nothing" e "String" su tutti), altri scivolano più anonimi, ma nell'insieme ci catapultano in una bolla di totale straniamento spazio-temporale, tra favole grottesche, surreali sconfitte, aneliti di libertà e istantanee di paesaggi incontaminati, al di fuori della realtà. "The tree has started smiling again, don't ruin it now", intona supplicante in "The Stash", nell'eterno conflitto tra la bellezza (leggi: vita) e il suo essere irrimediabilmente effimera.
Colonna sonora perfetta per un viaggio solitario nella notte. Melodie che scorrono in sincrono con le ruote sull'asfalto, proiettandoci in una catatonia di serena malinconia, dimentica di ogni nervosismo. Se venisse scritturata dalla 4AD non avrei nulla di cui meravigliarmi.
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La recensione The new nervous tiC di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-10-19 00:00:00
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