Post-rock inquieto, magico, affascinante
Band che fanno ben sperare per il futuro: i Suricates. Si presentano con questo demo di soli tre pezzi, registrato in maniera non troppo precisa, però l'intenzione si sente. Ad aprire l'ossessiva “Spam”, con il suo cantilenare assorto e la sua costruzione tonda e ripetitiva, da cui spuntano mostriciattoli dalle risatine inquietanti; segue il post-rock di fine qualità della strumentale “New island”, mentre con “Al di là della periferia urbana c'è l'universo” ci aspettano quasi otto minuti di viaggio, un loop continuo su cui vanno ad innestarsi interventi di misurata elettronica, soavi cori di sirene che ti richiamano all'orizzonte, voci di astronauti dallo spazio o di cronisti da un televisore anni 60, nel crescendo che culmina in una sacra messa di tutti i personaggi di questo viaggio insieme, con le chitarre infinite proiettate verso gli intermundia, dove vivono gli dei che non si curano di noi. Poi di colpo, il brano si trasforma: diventa un rock-progressivo che omaggia John De Leo (che a sua volta omaggia Demetrio Stratos) e le sue funamboliche doti vocali.
Non è un post-rock nuovo o particolarmente diverso dagli altri, ma quello dei Suricates ha il fascino della sorpresa dietro l'angolo, di folletti che saltellano lanciando versi che non ti aspetti, di chitarre soniche che emettono le loro vibrazioni anche nel vuoto dell'universo, in un'atmosfera inquieta e magica, scura e affascinante.
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La recensione DEMOstrazione di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-09-14 00:00:00
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