Potremmo definirlo il disco dell'estate della Wallace.
Il Pop strampalato dei RUNI centrifugato nei remix più folli, in un cocktail fresco e dissetante a base di ghiaccio, aranciata, vodka, succo d'ananas, coca cola e aspirina.... servito direttamente al tavolo dalle menti malate degli artisti di casa (e vicini di casa) Wallace.
Un Wacky Race in cui i partecipanti si sfidano con strategie senza capo nè coda, partendo tutti dallo stesso punto ("Il Cucchiaio Infernale") per schizzare poi in ogni direzione senza una meta precisa.
Techno e no-wave, anti-elettro-pop e discomusic, coriandoli e gavettoni, prozac e lassativi, salsicce e vinorosso. Non sense a go-go con un'atmosfera sorridente anche quando qualcuno prova a fare sul serio.
Tra le sbronze di Bugo, le visioni dei Tasaday, l'acido degli A Short Apnea, la dolcezza dei Mutables e le intrusioni dello stesso Mirko Spino, la scena cambia protagonista di brano in brano, regalando un disco forse non sempre all'altezza se analizzato nelle singole prestazioni, ma che tutto sommato funziona a meraviglia se visto come la foto ricordo di una festa tra amici ubriachi.
Probabilmente piacerebbe a Beck, ai Bee Gees, agli Stereolab, agli Abba, agli L.A. Style e ai Technotronic.
---
La recensione La Zuccha Polmonate di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-07-10 00:00:00
COMMENTI