Un disco in chiaroscuro, in cui le cose belle non vengono ancora sufficientemente valorizzate a causa di scelte musicali a volte discutibili.
Il paguro citato nel titolo dell’Ep dei Paradogma è un particolare crostaceo, piuttosto diffuso anche nelle nostre spiagge, il quale ha la peculiare caratteristica di vivere all’interno di conchiglie abbandonate di gasteropodi, trasferendo, peraltro, spesso e volentieri la propria dimora ogni qualvolta si imbatta in una conchiglia che ritiene maggiormente confortevole. Un paguro senza casa, quindi, è un paguro senza corazza. Senza difese. Visibile a tutti e per questo più vulnerabile.
L’intento lirico dei Paradogma pare, quindi, essere, stando al nome scelto per la propria prima fatica in Studio di registrazione, quello di mettersi a nudo davanti all’ascoltatore.
In tal senso i testi di “Matrioska” e “Biechi blu” sono sicuramente emblematici, e godono, in alcuni momenti, di buona intensità poetica, arricchita da un recitar cantando della voce principale che, soprattutto nella seconda traccia, ricorda molto da vicino il Raiz dei primissimi Almamegretta (quelli, per intendersi, di “Animamigrante”), complice anche un accento spiccatamente meridionale che non stona.
Musicalmente, il lavoro dei Paradogma è un rock tendente allo stoner che, tuttavia, è spesso un po’ troppo incerto sulla linea artistica da intraprendere. Ne è conferma il fatto che, paradossalmente, il momento migliore del disco è proprio quello più semplice e immediato, ovvero il seminale giro di do all’inizio di “Astaplat sul mio letto”.
Un disco in chiaroscuro, quindi, in cui le cose belle non vengono ancora sufficientemente valorizzate a causa di scelte musicali a volte discutibili. La cartina di tornasole di una band con buone potenzialità, soprattutto nei testi. Il problema è puntare, forse anche ingenuamente, a modelli troppo distanti e complessi trascurando invece melodie più dirette che sarebbero forse più congeniali al progetto artistico complessivo.
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La recensione Filastrocche per paguri senza dimora (EP) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-11-17 00:00:00
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