Degli Eggsite non si può certo dirne male, anzi: fanno la loro parte, confezionando un album dopotutto orecchiabile.
"Under the surface", lo ammetto, non rientra fra quei dischi che, ascoltati attentamente ai fini di una recensione, poi andrei a ripescare. Degli Eggsite, però, non si può certo dirne male, anzi: fanno la loro parte, confezionando un album dopotutto orecchiabile.
Si collocano, magari senza accorgersene, in quello spiraglio di new-wave anni '80 che a tratti ricorda il canovaccio sonoro dei contemporanei The Joy Formidable ("Empty rooms"). Purtroppo mancano di un briciolo di freschezza rispetto ai gallesi, soprattutto a livello di suoni, che ci paiono poco incisivi. Hanno però in serbo qualche buona canzone: la lisergica "Crystal drops", le arrembanti "Allergy to the world" e "My good star" (che si rifanno in larga parte allo schema degli Editors) e la conclusiva "Trajectories", pezzo chiaramente debitore alle atmosfere degli U2 nel periodo di "The unforgettable fire".
Non mi viene da aggiungere altro se non che mi aspetto per il futuro un miglioramento per quanto riguarda scrittura e arrangiamenti delle canzoni. Lo stile c'è, ma bisogna affinarlo.
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La recensione Under the surface di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-08-01 00:00:00
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