Nichilismo e ingenuità, con tutti i cliché del genere
Il trio milanese denominato Tic Tac Bianconiglio ci porta in una dimensione allucinata di matrice gotica genuinamente datata. La voce della cantante Cristina Tirella non si stacca quasi mai dallo spoken in lingua italiana, declamando testi grondanti nichilismo e ingenuità, in un susseguirsi di storie horror surreali nelle quali si ritrovano tutti i cliché del genere: buio, anime, fantasmi, urla, gelo, inquietudine e morte, sorrette in modo sghembo da una musica basica fatta di pochi accordi, chitarre al phaser, batteria rock e basso che più di una volta perde i colpi.
Dei 5 pezzi che compongono questo demo d'esordio, la title track "Oblio Interiore" è quella maggiormente riuscita, con la sua andatura sincopata e progressiva, accenni di noise elementare e synth in sottofondo. Purtroppo la registrazione ci mette del suo nell'intubare il suono già indeciso e il risultato è abbastanza lontano dai riferimenti alti del dark di casa nostra, siano i Diaframma di "Siberia" o i Carillon Del Dolore di "Trasfigurazione". Il risultato è un onesto ma tecnicamente carente lavoro di genere, che suona come un vecchio demo in cassetta di fine anni 80 e lascia l'ascoltatore con un mix di disagio, imbarazzo e nostalgia
---
La recensione oblio interiore di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-09-12 00:00:00
COMMENTI