"Biancovestita" è incentrato su sonorità rock anni '90 (Marlene Kuntz, Ritmo Tribale, Timoria). Nonostante la buona qualità della registrazione (non eccelsa, ma sicuramente superiore alla media dei dischi che ricevo di solito) le canzoni traballano a causa di scelte melodiche poco fortunate e di una scrittura ancora piuttosto acerba.
Alcune idee interessanti ci sono, legate soprattutto alle parti più calme e melodiche, ma i quattro si buttano spesso a capofitto in sfuriate di chitarra ben poco convincenti (“Melina Q”, “Carne”, “Vale”) e propongono testi non molto accattivanti, per non parlare di una voce dal timbro vocale rauco e sporco (al limite dell'intonazione) e di quando osano con l'elettronica, rasentando il disastro (si veda l'inserto dubstep di “Hipster”).
Cinquanta minuti dove pochi spunti trovano una forma pienamente compiuta: per ora non resta che sperare in futuri cambiamenti.
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