Buried Redshoes There is no place like home 2012 - Sperimentale, Elettronica, Acustico

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Un album dal respiro internazionale, perfetto per immergersi dentro i colori dell'autunno con lo sguardo tra le nuvole e una sottile malinconia nel cuore.

Nessun posto è come casa.
Questo disco ha un'innocenza e un incanto rari.
Dopo giorni passati a fare il cambio dell'armadio, ad accogliere a malincuore il freddo, ho trovato la colonna sonora adatta. Già dai colori di copertina si capisce che il duo siracusano dei Buried Redshoes ci sa fare.

35 minuti di melodie ariose, serene e lievemente nostalgiche, come solo certe albe autunnali sanno essere. Elettronica mai invasiva, fatta di glitch, beat downtempo, drone lievi e pianoforti elettrici, si sposa con strumenti acustici come la mandola o il salterio, con l'immancabile glockenspiel che colora la musica di ricordi, festosi inverni e memorie fanciullesche. 

Questo album è idealmente diviso in due parti, i primi dieci pezzi sono strumentali e costituiscono il corpo dell'opera, la colonna sonora immaginaria. Gli ultimi due sono reprise di pezzi già presenti nella prima parte, con l'aggiunta di due voci femminili. OhSoWhy impreziosisce "A white chair" di delicate armonizzazioni e la fa diventare un singolone dreampop degno di chiudere una puntata del mai troppo compianto "Scrubs", mentre Miss Bee aggiunge a "Paper drops" quel tocco fiabesco che ricorda i momenti elettronici di Emiliana Torrini. Due esperimenti pienamente riusciti.

Un album dal respiro internazionale, perfetto per immergersi dentro i colori dell'autunno con lo sguardo tra le nuvole e una sottile malinconia nel cuore.

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La recensione There is no place like home di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-10-10 00:00:00

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