SuperWanted Cose che succedono ascoltando i SuperWanted 2012 - Rock, Pop, Britpop

Cose che succedono ascoltando i SuperWanted precedente precedente

Un disco per l'estate, leggero, frizzante e zuccherino. Con qualche accortezza potrebbero diventare tipi da trl awards.

Succede una sola cosa, ascoltando i Superwanted: viene voglia di avere quindici anni o anche meno e di avere davanti un'estate da passare al mare fra partite a biliardino e fidanzamenti con la data di scadenza. Attitudine di fiero e totale cazzeggio, è l'unico modo per apprezzare queste canzoni orecchiabili fino all'eccesso, leggere come un pallone da spiaggia, con testi che sarebbe eufemistico definire disimpegnati.

Si parla di ragazze troppo belle, amori estivi e di “questa sensazione che mi rende strano”, su musiche debitrici agli anni sessanta dei musicarelli (“Morirò d'amore per te”, “Quante volte”), con sprazzi di wave (“Venere”, “E' meglio il silenzio”) e un po' di punkettino (“Uomo tigre”), sempre con ritornelli appiccicosi che nemmeno una Big Babol. Insomma, i Superwanted sono simpatici, hanno una voce gradevole e il senso del pop, se avessero una produzione più scafata e dei testi meno wannabe 883 potrebbero entrare agilmente nelle playlist delle quindicenni di cui si diceva prima, e magari anche fra i guilty pleasure di gente più adulta e accorta.

---
La recensione Cose che succedono ascoltando i SuperWanted di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-10-01 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia