Qualche ingenuità dovuta forte alla giovane età, ma puro divertimento punk da adolescenti
Odori di spirito adolescenziale. Il punk come lo ascoltavamo a 14 anni, quando nelle nostre camerette i Punkreas erano dei giganti, i Green day rappresentavano il sogno americano, i Sex Pistols erano il massimo della trasgressione e i Clash erano troppo politicamente impegnati. Quando ci tagliavamo i capelli strani per far arrabbiare i prof e mamma e papà guardavano rassegnati i braccialetti borchiati e il chiodo in finta pelle wannabe Carnaby street. Con lo spirito di chi i 14 anni anni li ha superati a fatica, o in realtà non li ha mai superati, gli Animal boy propongono un punk-rock da "This is a chord, this is another, this is a third. Now form a band".
Brani veloci (un minuto e mezzo in media di durata), qualche incursione nello ska con l'inserimento di timidi fiati ("Adulterio"), con momenti di durissima opposizione al sistema ("Stop post top del top") -ma "Chicken Mc Nuggets" potrebbe aspirare allo status di inno generazionale-, la critica ai reality show di "Guardando fuori la realtà", fino alle immancabili palpitazioni amorose tipiche dell'età di "Lei non ti vuole". Gran finale con divertentismo citazionistico, dalla italodisco alla canzonetta. La voce non brilla né per incazzatura né per personalità, però è intonata e in qualche modo adatta allo stile generale del disco.
Poco altro da aggiungere, gli Animal boy non sono cattivi musicisti e neanche rivoluzionari, non riesumeranno il punk ma non infieriscono sul cadavere, piaceranno ad un pubblico giovane che si approccia per la prima volta a uno stile di vita "alternativo" e faranno sorridere chi è cresciuto a pane e festa dell'Unità.
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La recensione 031 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-01-23 00:00:00
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