Il quintetto di Thiene propone un classic rock all'italiana, non propriamente di ampio respiro e con pochi spunti internazionali. Niente da dire per quanto riguarda la tecnica: il sound è pulito, la band sa suonare, i pezzi sono coerenti tra di loro, compatti, la voce non stona. I testi non sono male: si evince una spiccata propensione verso qualcosa di più personale e caratteristico ma non sempre la band riesce a farlo, molto spesso risulta difficile identificare ciò di cui si sta parlando/cantando; non che sia un male assoluto, chiaro, l'ermetismo dei testi è spesso una caratteristica vincente, ma non si capisce chiaramente se si tratta di una linea poetica scelta con cognizione di causa o meno. Musicalmente non ci si muove dal rock pestato e anni 90, un continuo già sentito, c'è giusto un sussulto con i primi sencondi di "3.33" ma basta aspettare che la canzone parta sul serio e tutto ritorna uguale a prima.
In sostanza, un esordio poco originale: energia e carica ci sono, manca un'anima che si faccia davvero riconoscere ad ogni ascolto.
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