Tredici sfumature di nero notte. Trip-hop, jazz, elettronica, black, suoni e voci sensuali e avvolgenti come le ore più piccole.
Se una notte d'inverno non riesci a dormire, non accendere la luce e ascolta. Sono le “02 a.m.”, ci sono un piano e una fisarmonica distanti e suoni velati di stanchezza. Lasciati guidare per le strade di “Bologna by night”, una passeggiata pigra accompagnata da un trip-hop sensuale e bluesy. “I'm not sad, not blue, not mad, I just want to lay on my bad”, allora puoi accelerare il passo, segui il ritmo di “Uptown bike”, scampanellante come un giro in bicicletta fatto a zig-zag perché la strada è deserta, è tutta per te. Le serrande sono tutte abbassate, ma c'è una luce che filtra da sotto una porta, è un invito a entrare a bere una vodka “In (the) Moskow”, è un posto dalle luci basse dove si suona una musica che sa un po' di spy story e vecchia Hollywood, sgranata come scene in bianco e nero (“Television”) e colorata da lampi di funky-jazz (“Runnin”). Sono le “04 a.m.”, nel buio totale suoni temporaleschi invitano a tornare sotto le coperte. È un “Bad bed” quello che ti aspetta, niente sogni d'oro, ma non aver paura, gli incubi spariranno all'alba, quando torneranno i colori. Adesso però è ancora notte e tu sei ancora sveglio. Accendi una sigaretta e torna in quel posto dalle luci basse, ci sono un pianoforte e una cantante in abito lungo che ti dedica una canzone che potrebbe essere stata scritta cent'anni fa (“Almost in trouble”). Apri gli occhi e torna qui, ora, entra nel trip-hop psichedelico di “Zabriskie's bench” e in quello tribale di “Krueger”. “Now the cigarette becomes my friend, in my room there is nothing but the smell”, non c'è più niente, la musica è finita, sono le “06 a.m.”, suona la sveglia. Alzati e fai entrare la luce. Domani è un'altra notte.
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La recensione ...If a night di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-11-02 00:00:00
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