Una buona band punk ma con ancora molta strada da fare
Sarà che quando in gruppo punk il bassista è bravo tornano in mente subito i Rancid. Tra la band di Berkley e i Full Treble qualche legame c'è: soprattuto per questi giri rock'n'roll/blues, per un suono sporco e per una voce che pur non essendo intonata rimane bella alta nel mix. Le cose si complicano quando compare il funk, sia quello più molleggiato con i fiati, sia quello più vicino ai Red Hot periodo '84. C'è pure un pezzo grezzo alla "Roadhouse Blues" e il whisky che cola dal pianoforte. L'album, quindi, è vario, offre più di una sfumatura ma al 90% è punk, dall'Oi ai momenti più melodici.
La band spacca, il cantante no. Perché un conto è fregarsene stonature e sputare le budella in quello che si urla, un conto è fare il compitino e sperare in una sufficienza risicata. La band invece è potente, precisa e compatta pur ruzzolando in un suono da cantina da buona tradizione garage. Un bel gruppo ma con ancora molta strada da fare.
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La recensione Play The Funk di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-02-28 00:00:00
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