Rock in salsa Verdena, un debutto acerbo ma con margini di miglioramento.
Lo capisci dalle prime note di "Ceneri di vaniglia", li metteresti nella categoria "figli dei Verdena": vuoi per i testi ermetici, per le dissonanze e le distorsioni chitarristiche, vuoi per la cronica assenza di felicità, per la crisi che aleggia, latente, in ogni brano. Benché risulti evidente dall'ascolto qualche lacuna strutturale, un bel po' di ingenuità creativa e un bagaglio tecnico in divenire, intravedo larghi margini di miglioramento.
Il mio brano preferito è "Neve", storia giovane di un piccolo amore a senso unico, rovinato dal social network, anzi, dalla sua mancanza: "Viridiana non ha Facebook, è andata in vacanza studio per studiare, non per cazzeggiare o scopare. Viridiana è arrossita subito, quando le ho detto che ha un bel nome". Questo è lo stile sul quale punterei di più. Poetico e colloquiale, in bilico, con le dovute e piuttosto enormi distanze, tra Diaframma e Santo Niente, con la voce che racconta invece di cantare. Non che sia una formula originale, è chiaro, ma si fa ascoltare bene.
E' un primo demo, va bene così. La maturazione arriverà, probabilmente, con l'esperienza.
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La recensione Demo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-11-09 00:00:00
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