Cantastorie moderni, i Monsieur De Rien da Cuneo si cimentano tra tradizione e qualche timido sprazzo di superamento
La band cuneese alla seconda fatica sussume le tematiche care fin dall’esordio, dipanando il dramma attuale (attualissimo!) del lavoro e decantando un amore a pezzi, come solo l’amore sa essere.
A trama sociale, dunque, il passo cadenzato e popolare (quasi da cantastorie) dei Monsieur De Rien descrive la disillusione di “Arbeit” (molto molto vicino ad un’altra band dedita allo spoken, i La Fine del Mondo), che diventa tutt’uno con la disumanizzazione tout-court.
L’ironia de “La Scarpa” innesta un forbito country tra De Gregori e Pierangelo Bertoli, su uno standard che ha visto tempi migliori. Mesta “Lei non c’era”, d’uggiosa suggestione, un po’ chanson, un po’ declamazione noir.
L’originalità non è necessariamente un valore, poiché non di rado è solo un riverbero egotico e null’altro, ma la personalità sì, quella è il discrimine. Dunque, seppur di discreta prova si tratta, bisogna ora focalizzarsi su un discorso maggiormente proprio. In divenire.
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La recensione Cinque Episodi Sporadici di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-12-03 00:00:00
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