Purtroppo non c'è davvero nulla da salvare in questo "Emmezeta"
Mistic Zippa, non voglio litigare con voi, davvero. Perchè l'energia che ci avete messo è commovente, l'impegno è eroico. E per questo ci ho provato in tutti i modi ad ascoltarvi nei dettagli, a scavare nei meandri delle vostre canzoni per trovare anche solo un buon motivo per addolcire queste parole. Ma non ce l'ho fatta: siete davvero troppo lontani da qualcosa che possa definire accettabile.
Questo "Emmezeta" è un guazzabuglio di rockettaccio italico anni novanta, contaminato da sfrisature alternative-punkose, qualche digressione vagamente rock-wave e tentativi maldestri di fughe crossover. Canzoni piene di prosopopea, stracolme di stereotipi strumentali, prive di una qualsiasi parvenza di personalità, originalità, intuizione. Tante schitarrate, tanta voce, tanta ritmica. Tanto vuoto. E se musicalmente si potrebbe quasi riuscire a sostenere faticosamente l'ascolto, la pomposa ed improbabile interpretazione vocale distrugge ogni speranza. I testi sono una sorta di Bignami di banalità del qualunquista italiano, che si lamenta dei tempi che corrono col piglio di un ribelle da bar.
Purtroppo non c'è davvero nulla da salvare in questo "Emmezeta". Undici canzoni che non riuscirebbero a sopravvivvere in nessuno degli universi paralleli possibili. Bocciati, senza prova d'appello. Mistic Zippa, mi dispiace.
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La recensione Emmezeta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-10-11 00:00:00
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