Non si può dire che Laura Loriga con il suo progetto Mimes Of Wine sia un’artista che fa sconti al pubblico. “Apocalypse Sets In” era una raccolta oscura e sibillina, un po’ come ascoltare un Nick Cave in versione apocalisse che affila armi e poesie, attendendo al varco i suoi demoni personali. Il nuovo “Memories For The Unseen” approfondisce il discorso e perfeziona una scelta stilistica ben precisa: suonare una musica che sia adulta fino in fondo, senza concedere nulla a un’orecchiabilità semplice da memorizzare e facile da dimenticare.
Di fronte a un approccio così radicale, l’impressione è che ogni singola nota contenga un intero mondo di vissuti privatissimi eppure universali, come solo i grandi riescono a fare. L’umore della Loriga si riversa allora nelle splendide ballate pianistiche e noir di Mimes Of Wine: “I Will Merry You” è un tango desertico dall’appeal cinematografico, “Ester” si svela sospesa e drammatica tra esistenzialismo Rachel’s e intimismo Tori Amos, mentre “Aube” è il vero cuore nero del disco, tra crescendo strumentali e piroette vocali che raccontano un’artista dall’animo inquieto come quello di una nomade senza terra e senza pace.
Il sogno è di vedere Laura Loriga spostare ulteriormente in avanti la propria idea di canzone non allineata, magari inserendo più sperimentazione e meno accademia. Per adesso è già tra le più brave in circolazione. Ed è a tanto così dal diventare anche la più ispirata.
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