Max Petrolio Humor Pomata 2012 - Cantautoriale, Elettronica, Acustico

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Cantautore dai testi vaghi e complessi, Max Petrolio tira fuori un paio di pezzi che funzionano. Altri meno. Sarà colpa dei ‘supervisori di capre’.

L’approccio a questo lavoro è necessariamente graduale: nessuna esplosione a farti saltare dalla sedia, piuttosto la prima traccia è davvero musicalmente confondibile con infiniti altri pezzi, se non fosse per le parole che, nell’intero album, vengono utilizzate in modo curioso e personale, nel più dei casi indecifrabile. C’è jazz notturno da club in “Humor 2”, e dopo dieci minuti i termini impressi nella mia mente sono tranquillanti, morfina, cortisone: e via col rock di “Humor 3” che recita “Ecco una battaglia gloriosa, ecco supervisori di capre, ecco incendi flessibili come top model” e in confronto “Il Pasto Nudo” di Burroughs mi sembra immediato e comprensibile. Comunque il brano funziona, forse è il più orecchiabile e quello che maggiormente si distacca da una certa corrente cantautorale che fa di ogni cosa una ballata malinconica: e nella corrente ci si tuffa subito, di nuovo, e “Humor 5” ha una bella trama sonora che cresce lentamente fino a gonfiare le chitarre, direi la mia canzone preferita se non fosse per quei trenta secondi finali di inutilità elettronica.

Attivo da diversi anni, Max Petrolio gioca con l’italiano ma non con la musica, ed è come se ci fosse un divario difficilmente colmabile tra le note e i testi, eppure il disco gira e certe cose girano decisamente bene, senza esplosioni ma col piglio dell’onda che erode la roccia: “Humor Pomata”, tra alti e bassi, regala grossi interrogativi semantici e dosi misurate di spunti interessanti, in sospeso tra cose comuni e fare centro. E la differenza, seppur minima, è essenziale.

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La recensione Humor Pomata di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-02-09 00:00:00

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