Un calderone ricco di influenze, che pecca però in incisività
Ho trovato questa breve descrizione: “Noi denunciamo, siamo duri e diretti, sia coi testi che con la musica, ma tutto il nostro lavoro non ferisce e non distrugge niente”. Così Il Carico Dei Suoni Sospesi racconta il suo nuovo disco, ed è proprio questo l'unico problema che mostra l'album: vuole essere duro e diretto, ma non riesce mai ad avere il mordente necessario per tenere incollati alle casse.
In "Non pratico Vandalismo" si passa dalle scariche energetiche di “Di-Gestione” e “Mondo Reale” (con un cantato-recitato simil-capovilliano), ai colori malinconici di “Re-Nata” e all'elettronica siderale di “Tesla D'n'B”; dalla piacevolissima coda funk di “PensieritossiciefioridiBach” alla critica all'ipocrisia della religione di “Pseudocattolica”. Si cerca di esplorare quanti più territori musicali possibili, provando sempre a mettere in luce il lato più aggressivo e rabbioso, ma non si arriva mai al pezzo definitivo, al momento decisivo.
Insomma, ci troviamo di fronte a quattordici brani in cui si tenta di fondere insieme i Korn degli esordi con i Guano Apes, la drum'n'bass con il funk, “Fight Club” con “Trainspotting”. Il risultato è un grandissimo calderone dalle molte influenze, dove però forza d'impatto e aggressività non riescono mai ad essere veramente protagoniste.
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La recensione Non Pratico Vandalismo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-11-20 00:00:00
COMMENTI (1)
a noi ci garbano parecchio!