Il passato come spinta per interpretare il presente. Banale o no che sia, il mondo dei Lenula passa attraverso pesanti tributi agli anni ’60. Resta da capire se sia un male oppure no.
Tutto sta nel non fare troppe domande. Nell’evitare di chiedere a questi tre pischelli in arrivo da Brindisi il motivo per il quale stanno consacrando la loro esistenza a riesumare il suono dei Vanilla Fudge e a far rivoltare Brian Auger in uno dei sui tanti Hammond. Vagli a spiegare, a questi qua, che se non hai l’hype resti fuori dal gioco, che a suonare certa roba se più out che in, che se non sei cool le groupies te le scordi, a parte qualche sdentata con i pantaloni a zampa d'elefante ancora in paranoia per quell’acido di merda ingurgitato nella primavera del ’67: quelle così puoi trovarle sempre in giro, non c’è problema.
In realtà, ai Lenula c’è poco da dire, i predicozzi in certi casi non servono, se sei convinto che la strada da percorrere è quella lì basta attraversarla senza esitazioni. E poi tuffarsi nel passato non è un reato, d’altra parte se c’è un disco che ha preso il titolo di “Profumi d’epoca” una ragione ci sarà. Last but not least, i ragazzi hanno studiato a sufficienza e i compiti svolti a casa non sono poi da buttare. Se non fosse per liriche non sempre all’altezza e per una voce che ogni tanto si capossellizza, tutto il resto potrebbe passare. A patto di possedere uno stomaco pronto e in grado di sopportare tastiere prese in prestito da figli dei fiori in disarmo e un po’ di confusione organizzata, ovvero il chiavistello usato dai Lenula per intersecare il vintage imperante con più di una divagazione di diversi colori, tra i quali il moderno.
La cavalcata post rock con la quale si apre “Stati di confusione” non è casuale, idem per quel che riguarda le incursioni tra un certo rock d’autore rintracciabile qua e là (“Modellando la notte”). Tutto il resto è psichedelia a volte centrata e altre no, ruffianerie varie (“Corsa al mondo”), tentativi di omaggiare il prog (“All’interno”) e chitarre vitaminiche (“La dea dell’amore”). Non c’è niente di nuovo tra i file di “Profumi d’epoca”, resta solo da stabilire se si tratta di un bene o di un male.
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La recensione Profumi d'epoca di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-12-17 00:00:00
COMMENTI (35)
tranquillo, affronto sempre la vita con un sorriso e un solido spirito cazzaro. tutto può essere, ma non credo di essere stato pesante nei toni (se lo sono stato non me ne sono accorto), però c'è una cosa che mi sfugge: collaboro con rockit da 12 anni e se non ricordo male avevo risposto una sola volta nello spazio dedicato ai commenti. stavolta non so cos'è successo. colpa dei fantasmi? è una teoria interessante. per quel che riguarda il tuo nick, pensavo che giovane ne fosse parte integrante, tipo c'è gente che si firma nello giovane, insomma, ti avevo preso per l'ipotetico fratello di neal young. e per finire, buon lavoro è un'espressione da cumenda, direi mooooolto berlusconiana! saluti e buon cazzeggio a te
io non mi nascondo proprio dietro nulla, mi chiamo patrizio giovane: che devo fare allegare copia della carta d'identità? Comunque stai tranquillo, mi sa che tante critiche ti hanno fatto male .... stai diventando paranoico (mi sembri vecchio per avere paura dei fantasmi). Dai che si scherza... io personalmente mi adeguo al tuo tono, pesante, solo per farti capire che prima di tutto ci vuole responsabilità, qualsiasi cosa ci si appresti a scrivere, pubblicamente (ma è solo il mio parere). Buon lavoro Catani
lo era ANCHE michele cucuzza. no perché poi arriva l'amico tuo a correggere con la penna rossa
l''importante è riuscire a sopravvivere anche a chi avanza (legittime) critiche nascondendosi dietro un nick (legittimo anche non esporsi, ci mancherebbe). non so se se la tua analisi sia giusta, nel senso che viviamo in un paese nel quale il berlusconismo esisteva prima di berlusconi (vespa lavora in rai dal 69, prima del pulcino pio c'era sugli sugli bane bane, prima di cotto e mangiato i programmi di cucina con ave ninchi). non so neppure se i vertici di rockit siano composti da persone irresponsabili, di certo hanno a cuore la libertà di espressione, se è vero che ti permettono di esprimere i tuoi pensieri e anche i miei, e se i miei non ti piacciono cercherò di farmene una ragione. e poi ci mettono la faccia, come sto facendo io. lo so non è una bella faccia, ma è quella che ho. tu no, la faccia non ce l'hai, non la mostri, non so chi sei. ho l'impressione di parlare a un fantasma (a tanti fantasmi...), a uno inseguito dalla paura di confrontarsi, di essere giudicato. sei per il colpisci e fuggi, in pratica ho a che fare con un maoista, lo era michele cucuzza sai? un po' mi stai simpatico. ma solo un po'. saluti e baci.
caro houellebecq, io credo che il problema non sia lui - il problema è che c'è gente che, irresponsabilmente, gli da spazio; del resto viviamo in un paese in cui Bruno Vespa è un giornalista di punta della prima rete nazionale, dove "il pulcino pio" è stata in cima alle classifiche e Benedetta Parodi con "Cotto e Mangiato" era la scrittrice più letta qualche tempo fa... tutto questo è berlusconismo, una specie di infezione dell'anima del paese ... riusciremo a sopravvivere anche ad uno come Catani, che ci dobbiamo fa'... nfondo scrive solo di intrattenimento anche se non lo sa fare
bla bla bla bla.... ciao
il messaggio precedente lo leggo solo ora.
tranquillo, non mi scaldo con chi si nasconde dietro un nick, sono libero di rendere pubblica la mia scrittura sciatta, tu sei libero di criticarla e di commentare nel modo che preferisci. a proposito di pena, chissà quante volte leggi e rileggi i tuoi messaggi per evitare che ci siano errori di battitura, questa sì che è un'immagine penosa. penoso anche il tuo tentativo di rendere edotta la popolazione che leggi libri su libri, ma della tua spocchia avevo già parlato. adesso addio per davvero. è stato bello. quando scrivo qualche altra cosa ti avverto così non mi leggi. spero ci sia qualche sgrammaticatura o refuso qui in mezzo, così oggi ti guadagni la pagnotta.
veramente volevo leggermi houllebeck (l'ho scritto male apposta, così gosi e dai un senso alla tua triste giornata) ma non so perché mi è anadato improvvisamente sui coglioni. adios
aahhh, dimenticavo, siccome mi stai facendo tenerezza, e a dire il vero un po' pena, volevo darti un consiglio, prova a leggere "Lezioni americane" di Calvino e un buon punto di partenza per chi come te a poca dimestichezza con la lingua italiana.
"Bemsì" bocù
se alla sciatteria si aggiunge la volgarità vuol dire che sei alla frutta, volevo rassicurarti a proposito della mia vita sessuale, è una cosa che gestisco benissimo (non ti devi preoccupare), del resto non mi sembrava questo l'argomento, io ho espresso un giudizio stilistico a proposito della tua scrittura - non ti scaldare. Se non accetti le critiche evita di rendere pubblica la tua scrittura, faresti un favore al mondo.