Pochissimi sprazzi creativi in un disco che verrà ricordato per essere una lagna continua.
Con gruppi come The Strange Situation si ripresenta il solito problema che affligge ormai da anni molte formazioni che si approcciano alla musica. Ovvero la mancanza di spirito (auto)critico nel valutare le canzoni presentate. Perché non basta più riuscire a scrivere ed arrangiare brani tecnicamente impeccabili, ma è richiesto uno sforzo a livello compositivo che renda la proposta minimamente interessante.
Le 10 tracce di "Dentro" rappresentano invece l'ennesima riproposizione di un collage di modelli che non serve a nessuno; in questa opera di assemblaggio il primo aspetto che risalta è la voce di Daniele Urbano, senza dubbio il punto forte della band. Peccato che quando provi a lanciarsi con i vocalizzi non pensi certo a Jeff Buckley ma al massimo a Francesco Renga o, ancora peggio, a Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. Al solito: si tratta di due vocalist indiscutibilmente capaci ma dei cui emuli ne faremmo volentieri a meno.
L'altro problema è la musica, non certo per gli arrangiamenti acustici ma perché quasi mai la band svolge un ruolo diverso da quello che possa essere il semplice accompagnamento; insomma, si limita al compitino mantenendo (volutamente?) un low-profile e solo in rarissime occasioni si tentano incursioni in ambiti meno convenzionali (quando ad esempio il violino ricorda - sempre molto vagamente - certi passaggi degli Afterhours ai tempi di Dario Ciffo).
Rimangono comunque pochissimi gli sprazzi creativi in un lavoro che verrà ricordato per essere una lagna continua. Salvatevi finché siete in tempo.
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La recensione Dentro di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-01-09 00:00:00
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