Pregevole soul anni Settanta chiazzato di funk, ancora non al suo meglio ma che lascia ben sperare
Non si può certo dire che si siano scelti un nome originale, i The Groove da Castel S.Giovanni, che esordiscono con quattro tracce ispirate al tardivo soul degli anni Settanta. Ma se non altro la ragione sociale inquadra bene la scelta di campo: macinare ottima black music da dancefloor, chiazzarla di funk e amalgamarla per benino con il suono dell'hammond di Enrico Lucenti (a cui un guru dello strumento come Paolo Apollo Negri, qui dietro il mixer, fa idealmente da mentore).
Il progetto parte da buoni ascolti (Temptations e James Taylor Quartet tra gli altri) e si appoggia a una cantante con personalità come Stefania Savi, giusto complemento a una sezione ritmica che sa il fatto suo.
Si avverte però ancora la relativa giovinezza dei brani, ben assimilati e suonati ma forse non particolarmente rappresentativi delle potenzialità dei The Groove. Strutturalmente, ad esempio, due pezzi come "Get on" e "Dancing in my kitchen" sono perfetti. Ma melodicamente non arrivano a centrare il bersaglio, pur non arrivandoci lontano. In definitiva l'impressione è che il combo piacentino possa servirci in futuro qualche frutto più prelibato. Resta solo da aspettare che caschi dall'albero.
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La recensione The Groove di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-12-05 00:00:00
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