Sono giovanissimi, tutti nati negli anni '90. Magari non hanno manco finito il liceo. Addirittura, sul web si legge che la band è nata via Facebook. Li ho scoperti per caso: hanno suonato all'inaugurazione di un nuovo locale a Firenze, loro città natale, il Tender Club.
Questo EP di 4 pezzi è una bella rampa di lancio: indie rock all'inglese, molto veloce e potente, ballabile che è una meraviglia. Non hanno nulla da invidiare a tutta quella infornata di gruppi che arriva da oltre Manica (né a band come gli Strokes). Eh sì, questo potrebbe essere senza problemi un EP dei primi Arctic Monkeys o dei Maximo Park, solo che viene dalla Toscana.
Il brano di apertura, “Some Kind of Creep”, può candidarsi a hit della stagione, potenzialmente esplosiva e molto catchy. In tutti i pezzi, inoltre, aleggiano mostri sacri made in UK meno recenti, dai Cure (la voce del cantante è molto Robert Smith, in effetti) agli Smiths, per non voler scomodare i Joy Division. Sono bravi e hanno in mano un grosso potenziale. Curioso, poi, che il nome della band nasconda forse un tributo ai Talking Heads (che però sono americani).
Hanno vinto qualche concorso, suonato parecchio (anche all'estero) e ora devono mettersi, olio di gomito, a far crescere le loro canzoni. Perché per emergere davvero bisogna aumentare la dose di bravura e di originalità, pur continuando a tenere il ritmo. Band come le scimmie artiche & simili, infatti, riescono a vivere per il tempo di uno, massimo due dischi. Poi diventano copie di se stesse e a parte far muovere qualche culo in pista, non riescono a tirar su granché. Una sfida non da poco.
Dunque, Blue Popsicle: al lavoro. Vedrete che qualche etichetta si farà avanti, intanto datevi da fare perché questo EP ci è piaciuto un sacco e vogliamo un disco vero.
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