Ancora new-metal, ancora crossover. Sono sostanzialmente riconducibili a questi due generi le quattro composizioni che gli svizzeri Maja ci regalano nel loro “Bye”. Caratterizzati da un suono fortemente prodotto, la differenza che possiamo sentire fra i Maja (un gruppo emergente come tanti) e tutte le altre band che cercano di giocarsi la propria chance sta proprio nel suono. È infatti più la produzione che l’ispirazione a regalare a queste quattro canzoni quello status di ‘energia e potenza’ tipico delle produzioni americane.
Il disco si apre con “Bye” - il miglior episodio - che nasce da una strana fusione di Girls Against Boys con gli Slipknot più ispirati, ed è seguito da “Maja” e “Free”, due brani chiaramente ispirati ai maestri Korn (la maggior influenza del disco). Entrambi, però, troppo referenziali nella struttura, nelle distorsioni e nel clima pesante.
Il cd si chiude infine con “Bata”, canzone che, seppur ancora troppo ispirata da J. Davis e soci, si rivela piacevole grazie ad una infarinatura energica che, per atmosfera, ricorda la title-track.
È infatti negli episodi più ‘tirati’ che i Maja mostrano il loro lato miglior, ovvero dove tentano di non ribadire la devozione al gruppo californiano di cui sopra, insomma dove il loro crossover è più aperto che chiuso.
Se l’ispirazione dovesse arrivare a concimare il talento e se il talento potesse essere concimato, forti di una buona produzione come quella che tuttora hanno, i cinque potrebbero farsi valere nel contesto musicale di riferimento.
Il problema però rimane il solito: e quando la gente si stancherà del trend?
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La recensione Bye (ep) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-09-11 00:00:00
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