Piacevole compattezza e coesione sonora. Testi interessanti, veri e formazione strumentale in simbiosi funzionale. Bravi.
Questo è uno di quei dischi che va ascoltato interamente: un discorso organico che va seguito e colto nella sua completezza, nella sua pienezza e ricchezza. Già, perché di ricchezza e accuratezza ne troviamo in abbondante quantità: suoni puliti, vivaci, delicati. Carezze di mani fresche.
È una totalità, quella dei “Sintomi di Gioia” e dell’omonimo album, più che mai scorrevole. Anzi, scommetto che chi si sarà lasciato intimorire dal mio consiglio di ascolto iniziale (evitare di passare celermente in esame le tracce di una band semi-conosciuta), rivedrà presto le sue posizioni. Questa è la loro carta vincente: dieci seducenti canzoni, formalmente coerenti tra di loro, ma mai tediose (potremmo anche invertire l’ordine della tracklist e il piacevole effetto di compattezza e coesione non svanirebbe).
Poi vengono in mente i Perturbazione, Alessandro Grazian (si pensi a “Indossai”) e lo stesso Umberto Maria Giardini che li ha accompagnati in fase di produzione. Alcuni particolari passaggi quali brevi “schegge” strumentali o introduzioni dilatate e perturbanti, sanno tanto di concept album polverosi, ma non vanno certo a intaccare la qualità generale.
Assolutamente credibili e convincenti: una voce misurata interpreta testi interessanti (direi veri, cioè sentiti e scritti da una penna certamente consapevole, ma senza la sterile ricerca di giochi linguistici ad effetto) mentre la “formazione strumentale” è sempre ben incastonata e in funzionale simbiosi.
Molto bravi.
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La recensione Sintomi di gioia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-03-11 00:00:00
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