A definire il gruppo toscano non è la novità: dieci ballate popolari incalzanti
A Bologna abbiamo una piazza chiamata San Francesco, nelle sere primaverili-estive questo luogo si popola di tutto l'esercito universitario, quello giovane, quello fresco di primi esami e prima indipendenza. A vederli sembra che si vogliano tutti parecchio bene, bevono vino, ballano, percuotono tamburelli, strimpellano chitarre acustiche e cantano di gusto tutte quelle canzoncine alla Bandabardò, Modena City Ramblers e Après La Classe. Beh, io è da un po' di anni che non attraverso questa piazza, ma se dovessi andarci stasera, sono quasi sicura che facendo ascoltare i Delirememami, diventerei l'idolo delle folle.
A definire il gruppo toscano non è la novità: dieci ballate popolari incalzanti, che guardano dritte in faccia i gruppi sopracitati: sfilano orgogliosi i fiati, basso-contrabbasso, batteria e chitarre acustiche ed elettriche, per creare un clima da eterno concerto del primo maggio. E ovviamente i temi affrontati sono le ingiustizie e i problemi sociali. Detto questo, adesso parte il discorsone, anche questo non nuovo: se vi piace il genere “Se Fosse Per Me” è un buon disco, le canzoni ci sono e sono fatte bene, energia, suoni puliti le voci di Marco Catola e Anna Raffa sono intonate, vigorose, sicure e duettano quasi in ogni pezzo. C'è il pezzo cantato in spagnolo dalle sfumature latineggianti “Dejala Ir”, c'è pure la ballata delicata “Con le sule”, gli elementi positivi ci sono, e sicuramente è un progetto che rende meglio dal vivo.
Ma purtroppo, nel complesso è un disco che profuma di infinita adolescenza, che fa riferimento a un genere che ha già detto tutto, parecchio tempo fa, con i profeti del caso. In soldoni, io sono troppo vecchia per “Se fosse per me” e, non può essere il primo maggio tutti giorni.
---
La recensione Se fosse per me di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-04-24 00:00:00
COMMENTI