Il nome della band è un riferimento onomatopeico al fischio di chi se la suona e se la canta a suon di scapocciate e pogate su tonalità punk-rock e crossover. Energia di sicuro ma...
Sette tracce vicine al noise che svelano una chiassosità fin troppo stridente ma quanto mai adatta ai duri d’orecchio. L’apertura ai live dei Punkreas, del Teatro degli Orrori, dei Killing Joke – per citare i più noti – delinea la zona d’accesso di un gruppo emergente che si esprime a suon di scapocciate e pogate. I testi sono diretti e parlano di realtà scomode e ostili, crude e spiazzanti come i tempi che viviamo, tuttavia senza farlo in uno stile che si salda alla memoria, ma camminando su percorsi un po’ accidentati e adottando un registro linguistico poco convincente.
"L’abatjour" illumina in battere e levare una stanza in completo disordine esistenziale, lasciando intravedere un’emotività frastornata da schitarrate prorompenti; "Per un’altra strada" e "L’amò in due" sono entrambi pezzi di pesante musicalità, con testi grevi e dissonanti: molto rumore per nulla. "Orticaria" insegue la tesa e irosa energia dei Rage against the machine insieme alla successiva "L’Olimpiade", con suoni maggiormente legati ad uno ska accelerato e di madnessiana memoria nella parte conclusiva. "Una e neanche una" è super urlata, e lascia entrare in sottofondo la traccia finale "Ghost song" che chiude l’ep in modo dolce, soave e sospeso.
I ragazzi di Cagliari sono al loro primo lavoro di produzione e si sente, malgrado tutta l’energia che ci mettono dentro. Tuttavia avranno modo di affinare nel tempo musica e parole, se si riferiranno ai loro maestri di stile e di palco con originalità e spessore. Aspetto il prossimo album.
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La recensione WHIU WHIU!! EP (Long Life To 2012) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-02-14 00:00:00
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