E' battito puro che stringe agli angoli del cuore, senza perdere nemmeno un decimo d’amore per sperimentalismi e piccole dosi di glitch.
20 anni o giù di lì. Parlare di Machweo ha, in primo luogo, il peso di avere a che fare con una delle cento (o forse più) individualità in lento ma costante divenire, che dall’Italia a suon di banda larga e lite pack di Soundcloud stanno muovendo alla conquista di una fetta dell’odierna torta poststep.
Così che adesso, quando il vedere spuntare anche in mezzo alla pianura della rossa Emilia l’ennesimo faceless, il confine con L.A. si sposta solo ad un paio di isolati di distanza, tanto quanto basta per far cadere questo “No Way Out EP” nel circolo vizioso della scia FlyLo-addiction. Niente di male, per carità, anzi.
Quattro tracce che modellano orizzonti lontani e apparentemente claustrofobici, dietro i quali basta affacciarsi per stare a scorgere afrocentrismi percussivi, loop storti, field rumours e la stessa intima impronta dark di un altro producer novello e di fattura alt(r)a come Mohko. Affascina percepire le visioni siderali di pezzi come “The Tribe” (la più cosmogrammaticaz di tutte) e “The Sadness Of Fire”, dove dietro questa melanconica patina bass ci si prende pure il lusso di rilooppare un arpeggio di chitarra. “Dancing In The Cavelight” è l’anima più più liquida e ignorante, nasconde dei sentori micro-house sul fondo del bicchiere, è battito puro che stringe agli angoli del cuore, senza perdere nemmeno un decimo d’amore per sperimentalismi e piccole dosi di glitch.
È il secondo EP, dopo quel “Sunset” che era stato registrato avvertendo ancora i postumi del terremoto. Un ideale trampolino di lancio e definitivo riscatto. Giovanissimo, con tutto il talento per esplodere, è una delle scommesse più belle, da questi lidi, per il nuovo anno.
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La recensione NO WAY OUT Ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-12-06 00:00:00
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