Metal: tanta tecnica e poca anima, almeno per ora.
I casertani Freyja hanno preso in prestito il nome dall'ambivalente divinità norrena dell'amore, della seduzione, della fertilità e della guerra. Propongono dieci pezzi di chiara matrice metal/hard rock, vecchia scuola, quasi sessanta minuti caratterizzati da una buona tecnica esecutiva, un cantato femminile composto e preciso, un incedere ritmico martellante e inesorabile. Si passa da “Mr Black”, tellurica e potente, ad episodi altrettanto potenti come The Right Way” o The Prison”, fino al finale psichedelico “X”. Stupiscono anche un con bonus track acustica calda e rassicurante.
Un disco completo: ci sono i tempi lenti, le chitarre pesanti, le raffinatezze tecniche, gli assoli, le parti melodiche, una voce femminile che si destreggia molto bene; si sente un po' la mancanza di qualche guizzo fortemente personale, quello che fa la differenza tra mille metal band tutta tecnica e niente anima. Per assurdo è la bonus track a far ben sperare, lascia trasparire un tipo di sensibilità inedita, che potrebbe dare davvero delle sfumature nuove e inedite. Vedremo.
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La recensione The Garden Of A Sleepless Man di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-01-26 00:00:00
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