Più che un disco jazz, questo sembra l'esperimento di un musicista jazz. Un pianista, per la precisione: Manlio Belpasso, fondatore del progetto Stereoloops. Che ha voluto rendere omaggio al trip hop, alla cosiddetta bossa-lounge. C'è riuscito? A modo suo, forse. Il risultato, però, è un album che resta in sottofondo. Brani perfetti per fare da sfondo al chiacchiericcio, a un aperitivo, a una festa. Praticamente tutte strumentali, le canzoni raccontano poco di sé. Si perdono nell'ambient, nel chillout, e difficilmente sfondano il muro dell'attenzione. Si fa fatica, poi, a immaginarsele live.
Tre i pezzi più riusciti. "Intimity", "Water moments" e "All my lovers". L'ultimo, soprattutto, esprime una grazia che non si trova nel resto del disco. Le idee, dunque, non mancherebbero. Probabilmente andrebbero incanalate su piani (e mondi) diversi.
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