Tocca davvero parlare di “eclettismo stilistico” e “musica senza confini” e bla bla. E per una volta ne sei convinto, e felice.
Tutti a dirsi eclettici, tutti a fare quelli che “la nostra musica non conosce confini, sai, è un'attitudine”e bla bla. Poi invece succede davvero che ti metti su le cuffie, ed è mattino presto quindi ha le difese al minimo, i filtri disattivati, e ti dici: e ora da dove parto? Cioè, ascolti “Love – An Interpretation” e ci senti dentro quel modo di costruire la psichedelia elettronica oggi che corrisponde al nome di Fuck Buttons, però deviata dalla voce prima, e poi da quegli inaspettati inserti da dancefloor che sembrano riallacciarsi alle esperienze con il 4/4 di un Dan Snaith.
Poi passi a “Glorious day” che è progessive house alleggerita e rallentata, come già ripresa in mano di recente dagli Esperanza. E quindi ascolti “You K” e sarebbe facile dire dubstep, ma in realtà è più una cosa Orb dalle profondità oceaniche (con bell'inserto aggressivo in mezzo). Infine ti ritrovi dentro ad un album della Warp con “Electrify your vacuum”, ma non è la solita sensazione “Ok, questa la conosco, dai!”. Quindi, arrivato in fondo, hai già fatto una discreta quantità di nomi, e ti sei limitato solo al lato elettronico della quaestio. E quindi ti tocca davvero parlare di “eclettismo stilistico” e “musica senza confini” e bla bla. E per una volta ne sei convinto, e felice.
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La recensione You K ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-12-19 00:00:00
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