Elettronica minimale e jazz per un buon debutto, di classe.
Note blu, jazzate, notturne si lasciano abbracciare da ritmiche scoordinate, glitch analogici e feedback in questo esordio di Cumino, un duo formato da Luca Vincenzi, chitarrista e sperimentatore, già nell'Orchestra Panica e Hellzapop, produttore di musica elettronica. Il connubio è felice, regala atmosfere rarefatte ed insieme intense.
"The voice due to you" è dolce ed indolente, fumosa come certi club ormai scomparsi. Porta alla mente le ricerche vintage del Vincent Gallo di "When" insieme ad una certa easy listening di classe. "Choke me please" invece ha le movenze di un Amon Tobin prima maniera, oppure dei Cinematic Orchestra più sghembi. "My slow horizon", con le sue dissonanze acustiche è la traccia più vuota di suoni, ma non per questo meno penetrante. L'ep si conclude con un pezzo registrato da vivo, "When we talk about ourselves", di derivazione western à la Tortoise che presto prende la via della psichedelia. "Inner voices" è arricchito anche da un remix del primo brano. Un notevole esordio, frutto di una collaborazione atipica e funzionante. L'uno e l'altro cooperano senza mai darsi fastidio o voler primeggiare ed il risultato è positivo. Il suono è buono ma migliorabile, questa è l'unica pecca formale di un incoraggiante debutto. Attendiamo fiduciosi le prossime prove.
---
La recensione Inner voice EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-02-12 00:00:00
COMMENTI