Nudi davanti al banco mixer come nudo è il suono dei Movie Star Junkies. Spogliato di tutti i fronzoli, sempre dritto al punto, tutto dedito alle preghiere rivolte al dio Vintage, essenziale e bello come un corpo nudo, che i corpi nudi hanno tutti una loro bellezza. Finiscono sempre per ammaliarci, presenziando da anni ormai in tutte le Top It, Compilation e varie classifiche di Rockit, e a un passo da fine anno lanciano questo singolo, “Baltimore / Everything is holy”, che peccato che le Top di fine anno siano già stilate, altrimenti avrebbe sicuramente occupato un posto di rilievo.
“Everything is holy” è un brano galante, con un ritornello lisergico e una costruzione ritmica ad orologeria, con quella noticina di chitarra sbilenca sempre a spostare l'accento, si annusa la polvere di un palco da club americano degli anni '60 o giù di lì – stesso suono per “Baltimore”, un brano on the road, che non sai se farti avvolgere dalla spirale discendente e sensuale disegnata dal riff o se farti un giro sul tappeto volante dell'organo, fino alla vertigine del lungo finale.
I dialoghi di chitarra, la voce maledetta, l'eleganza, la danza sul fuoco sacro dell'ispirazione musicale di cui i Movie Star Junkies sembrano investiti come i Doors strafatti di LSD: spogliatevi e danzate con loro in un club o tra le sabbie di un deserto popolato solo da cactus allucinati e serpenti divinatori.
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