Entrando nello stadio di Arezzo il 3 luglio 2002 e vedendo un gruppo emergente sul palco che di lì a poche ore avrebbe accolto i Sonic Youth ci siamo detti in diversi: “Certo che non capita tutti i giorni a dei semisconosciuti di suonare prima di un gruppo così importante! Ma Arezzo Wave è anche questo, per fortuna e lungimiranza degli organizzatori…”. Lo stesso pensiero deve essere sovvenuto ai diretti interessati se, a meno di un mese dall’evento, il gruppo della provincia di Como ha registrato un “Live in studio” che fissa su cd proprio la scaletta eseguita in occasione del concerto aretino.
Per essere una presa diretta in studio, il disco suona fin troppo bene: la solida sezione ritmica, le chitarre molto variegate e avvolgenti, l’elettronica sempre adeguata, la voce maschile (davvero bella e personale, e che in qualche momento ricorda Garbo) sono registrate benissimo e il suono dell’insieme è perfettamente amalgamato, a testimoniare un lavoro tecnico che il gruppo dimostra di aver compiuto, forte probabilmente anche dei consigli dell’ottimo Remitti che su queste pagine ha avuto modo di scrivere in passato, a proposito degli pSedo aMorfeus, parole decisamente azzeccate che ne inquadrano certe caratteristiche, per così dire somatiche.
Sul piano compositivo, le scelte riportano agli anni Ottanta, senza tralasciare certi ascolti dell’attuale panorama italiano: da momenti più energici in stile quasi Cult prima maniera (“Tracce”), a sviluppi più ariosi con andamenti lenti che possono ricordare i Marlene Kuntz meno sonici e pesanti (“Ninnananna…”) seppur con accenti più melensi.
Qualche nota sui testi: se si intuisce chiaramente che gli pSedo aMorfeus hanno delle idee, dei riferimenti e delle cose da dire - e si riscontra che in certi casi riescono ad esprimerle proprio bene - è anche vero che a tratti il desiderio di mettere tanto (troppo) di questo mondo nei brani finisce per rendere ridondanti le canzoni.
Poco altro da aggiungere a questi positivi commenti se non qualcosa di già abbondantemente detto a proposito di altri gruppi validi come gli pSedo aMorfeus e dalle potenzialità interessanti: occorre una adeguata produzione artistica che indirizzi la band verso scelte precise, che contribuisca all’asciugatura di certe prolissità per portare a termine, con ulteriore qualità, una evoluzione in gran parte già maturata.
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La recensione Live in studio (28/07/02) - ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-09-23 00:00:00
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