Disco indie rock che non seduce, sfiora appena la sufficienza. Monotono e poco personale
“È arrivato il tempo” è il titolo dell'album d'esordio dei Fucina 28. Il disco si apre con la title track, un biglietto da visita ben scelto che racchiude in toto il loro modo di fare musica. Le linee melodiche sono ben costruite ed orecchiabili, ma proseguendo nell'ascolto si ha la sensazione che gli arrangiamenti siano succubi del testo prevalentemente di stampo cantautorale. L'indie rock messo nei brani è solo una scelta stilistica che dona colore ma che non aggiunge nulla di artisticamente rilevante. I testi sono semplici e comprensibili, si alterna la parte intimista e personale a quella di denuncia sociale, ma Il problema di fondo di questo album è che non c’è un brano che emerge. Il disco contiene otto tracce strutturalmente poco differenti l’una dall’altra. Questo rende “E' arrivato il tempo” al limite del monotono, più che un disco sembra un Ep diluito.
I Fucina 28 suonano un idie rock che non seduce, questo loro primo lavoro sfiora appena la sufficienza. Questa giovane band di Pisa deve migliorare ancora molto, è arrivato il tempo di cambiare qualcosa.
---
La recensione E' arrivato il tempo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-04-04 00:00:00
COMMENTI (1)
CARO MUSICOLOGO CI HAI PORTATO FORTUNA ....
sannioweek.it/index.php/201…