Manolibera
Acustico-Midi Live 2012 - Cantautoriale, Acustico

Acustico-Midi Live

Tra zeitgeist e cantautorato: prova numero uno!

Un piccolo lavoro, quasi un ep, tre pezzi, registrato in presa diretta, chitarre e una tastiera a mimare degli archi, in casa. Piccolo, semplice, onesto, niente inutili fronzoli. Meno di quattro minuti a pezzo per descrivere un piccolo mondo in cui i sogni non solo si infrangono, come quello di campare di musica, ma anche si smorzano ancor prima di nascere, uccidendo ogni speranza di futuro. Il disincanto come tematica è presente da almeno vent’anni nella musica italiana e non brillano certo di novità gli argomenti di questo lavoro anche se, così come è declinato in questi piccoli racconti di disillusione, rientra nello zeitgeist di questo inizio di secolo.

Un cantautorato classico italiano, che affonda le sue radici negli anni sessanta e settanta e che però non disegna, almeno nei ritornelli, aperture anni novanta, seppure in versione unplugged. Un capitolo a parte si apre sui testi: le parole tronche, la bestia nera di ogni compositore di testi in italiano. E cercare la rima baciata con parole che in rima non sono, spostando gli accenti, forse lo è ancora di più. Un uso limitato può servire, con lo straniamento, a catturare l’attenzione dell’ascoltatore, ma il rischio che si prende è veramente alto.

Se vincente è stata l’idea di non strafare, di curare melodie e arrangiamenti tenendoli in una certa misura minimale, una maggior attenzione ai testi avrebbe permesso di chiudere meglio il cerchio. Questa del resto è una prima prova, magari focalizzare meglio l’obiettivo sarà il prossimo passo.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.