Musica per plaid e camini, nel filmino dell'inverno rivisto d'estate
C’è una pianura e ci sono distese infinite di grano. C’è una città e c’è una distesa infinita di cemento. C’è il caldo e l’aria è talmente rarefatta che ti pare che il mondo finisca lì, non riesci a vedere oltre la distesa gialla, oltre la distesa grigia, ma proprio per questo cerchi di spingere lo sguardo sempre più lontano, sempre di più.
E, a furia di spingerlo, lo sguardo dei Dead man watching è approdato oltreoceano, tra i folksingers, gli eroi dell’alt-country e dello slowcore; persone barbute che hanno lasciato segni evidenti. Non solo Wilco, Calexico, Son Volt, Galaxie 500, Low, ma anche Dylan, Grateful Dead, CSN&Y, persino qualcosa dei Beatles, spruzzate di college-rock acustico d’antan e molti altri.
E allora prendi le cuffie consunte da questi ascolti, prendi la voglia di raccontare, di suonare, aggiungici chitarre acustiche, elettriche solo se levigate, tutti gli strumenti che ti posson venir in mente (ukulele, hammond, moog, rhodes, organetta, orchestron, mellotron, optigan, harmonica, percussioni varie), aggiungi qualche altra piccola collaborazione e infila delicatamente il tutto dentro una calda coperta a quadretti. Ne esce un disco dal gusto agrodolce dell’inverno raccontato d’estate, in cui ogni suono è al suo posto, al limite del perfettino.
Ma se il tutto può esser anche catalogato come carino e bellino, il giudizio passa in secondo piano quando le due voci si incontrano e si abbracciano, quando i ritornelli si aprono come scrosci di un acquazzone sull’arsura, che senti scoppiettare la legna che arde nel caminetto e che vorresti sederti a gambe incrociate davanti alle corde che vibrano all’unisono delle voci. Un ottimo lavoro, che per levatura guarda lontano, molto lontano, e a cui auguro di macinare chilometri e lasciare che i covoni di grano scorrano innumerevoli dal finestrino.
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La recensione Love, come on! di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-03-12 00:00:00
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