Un bel disco di post rock, filtrato da ambient ed aperture shoegaze.
Sono stato sorpreso da questo ascolto. Il post rock, in tutte le varie declinazioni, sembra aver esaurito la sua forza propulsiva da qualche anno e la formula consueta "arpeggio, crescendo, distorsione, finale" ormai abbandonata anche da coloro i quali hanno contribuito a rendere un sub-genere famoso in tutto il mondo, ormai non stupisce ed emoziona solo superficialmente. In quest'ottica, il debutto dei The Autumn Leaves Fall In arriva come una tempesta di neve, che spacca i vetri delle finestre e reclama la tua attenzione. E' un viaggio nel buio abissale dello spazio profondo, ti fa galleggiare affamato d'ossigeno, come un palombaro del cielo.
La musica di questo trio pratese protende verso l'alto, ti fa immedesimare negli angeli di Wim Wenders, che dal bianco e dal nero guardano le vite delle persone senza poter toccarle. Queste sei composizioni non patiscono l'abuso della formula post rock, non scimmiottano gli Explosions in the sky o i This will destroy you. Vivono invece di aperture shoegaze molto distorte e di passaggi ambient dilatati. Di ritmi tribali che ti accompagnano dentro un vortice antigravitazionale ("Deeper through it"), di malinconiche riverberazioni ("Kids"), di pressioni che ti liberano nell'aria ("Blue ice sky"), di drones epici ("Chinese Shadows Theatre"). Bella la scelta dei suoni, notevoli le capacità tecniche dei singoli, ma veramente ottimo è l'amalgama, l'insieme, che fa scintillare questa band e la potrebbe portare a far bella figura fuori dai nostri ingrati confini. Attendiamo con fiducia le prossime prove e ci complimentiamo per questa.
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La recensione The Different Visions Of Things di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-02-26 00:00:00
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