Claudio Gramegna Cosa Credi 2011 - Cantautoriale, Pop rock

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Album folk-rock in cui si avverte la chiara influenza dei Nomadi e dei Modena. Piacevole e leggero.

Un disco che non si spinge oltre la composizione cantautorale di riferimento folk-intimista, alla maniera dei Nomadi e dei Modena City Ramblers. Qualcosa di opportunamente raccolto dai semi di vecchie e solide radici è l’impressione che suscita il lavoro di Gramegna. Ne sboccia una pianta rampicante che si muove verso l’alto ma che poi non riesce più a salire perché mancano i sostegni a dirigerla. Allora ripiega su se stessa, finisce per abbandonarsi un pò, rimanendo una bella pianta. Così, l’album regge su pilastri artistici già battuti, ma quando tenta di seguire del proprio non sviluppa l’idea come dovrebbe. Interessante lo scambio canoro del duetto d’apertura in "Cosa credi" su testo malinconico-sentimentale poco efficace e dolce melodia pop con qualche graffio rock; lo stesso rock che, sfumato dal folk, caratterizza "Il flauto di Pan", buon pezzo dal sapore MCR. Molto convincente l’intro di "E sento suoni" che abbraccia per un attimo Battiato e torna ad essere subito prevedibile ("Risveglio", Memorie di un viaggiatore").

L’ascolto scivola via piacevole fino all’epilogo, fissando in testa le tracce in cui si esce un po’ fuori dal tracciato. Forse è questa la strada da percorrere, quella meno battuta oserei dire. Gli spunti ci sono, basta dare maggior spazio alla propria spontaneità artistica; altrimenti si rischia di diventare uno dei tanti cloni di cui è pieno il mondo musicale e spegnere la tv quando c’è Sanremo. Eppure, anche in questo caso, le eccezioni esistono e vanno ascoltate.

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La recensione Cosa Credi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-04-16 00:00:00

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