Pop all'italiana non dei più scontati ma ancora lontano dal lasciare il segno
Da quando ho iniziato a scrivere per Rockit, di pop scadente ne ho sentito tanto. Perché quelli che poi finiscono su Radio Italia possono piacere o meno, ma chi ci arriva è, quasi sempre, il top della gamma, anche se ti sembrano la copia della copia di altre copie, se gli arrangiamenti sono poco creativi, o se la voce non è così originale. Sappiate, invece, che esiste tutto un universo del pop decisamente più basso, un popolo di senza nome scartati anche da chi gestisce un pianobar, che non sanno stare davanti a un microfono, a malapena si preoccupano di andare a tempo, e che ovviamente non hanno un briciolo di talento.
I Makay sono ben sopra questa giungla ma non possono ancora permettersi l'olimpo del pop di classifica. Un po' è colpa loro: non c'è una vera canzone che ti lascia a bocca aperta, e lo so che il più delle volte è come cercare acqua nel deserto e che anche gli autori più bravi ne scrivono poche in una vita intera, ma se dopo 5 anni di gavetta non sono ancora riusciti a scrivere nulla che veramente segni a fuoco chi li sta ascoltando, vuol dire che qualche intoppo c'è. Per tutto il resto penso sia un problema di budget: perché le canzoni non sono né brutte né banali, ma gli strumenti sono pochi e sempre gli stessi (chitarra acustica e piano), l'elettronica usata in "Tutto Scorre" è cheap al limite del ridicolo. Manca un produttore bravo che sappia tagliare le sbrodolature di piano, sappia equilibrare gli slanci vocali a là Giorgia e le parti più morbide e intime come se davvero fosse un'onda del mare che nasce violenta ma finisce accarezzando la sabbia; qui sembra che Silvia Puddu - tra l'altro un'ottima voce - debba offrire il suo campionario di sfumature sempre, per intero e ad ogni volta nella medesima maniera. Mancano i dettagli, manca una visione d'insieme accattivante, manca un po' tutto. Manca anche un grafico che possa inventarsi una copertina migliore di questa. E rispolverare Franco Simone - chi lo ama, lo segue - ovviamente non basta.
E' un buon progetto, con del potenziale, ma ci vuole del lavoro in più.
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La recensione Equilibri instabili di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-04-10 00:00:00
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