E’ un groviglio di cose la musica di questa band ligure: manca però quel pizzico di coraggio che dovranno tirar fuori al prossimo disco.
E’ un groviglio di cose la musica di questa band ligure: non appena parte “Campionessa” sembra di essere catapultati in un disco dei Franz Ferdinand fulminati dagli Ok Go. Hanno infatti un debole per certe sonorità e per certi inconfondibili pattern ritmici e non lo nascondono affatto. Per fortuna non costruiscono il disco basandosi solo su determinati ingredienti, ma a volte cadono in alcuni cliché senza quasi accorgersene, ripiegando su soluzioni melodiche scontate e davvero poco incisive.
Ad esempio si intuisce di come anche loro siano rimasti affascinati da Nirvana e compagnia cantante, ma quando provano a confrontarsi con quelle sonorità (“Big youth”, “Piggy alive misheard tunes”) a volte non sanno come venirne fuori se non replicando formule già trite. Funzionano leggermente meglio quando si lasciano andare (“Contronatura”, il pezzo migliore del lotto, “Prospettive esistenziali per la gioventù cadetta, pt I e II”) e, paradossalmente, quando i modelli diventano nazionali (Verdena, Ministri) anziché d’oltreOceano - e in tal senso si ascoltino anche “Il diluvio” e “La filastrocca di Annaviola” (altro brano interessante).
In definitiva, manca ancora tanto per raggiungere un livello medio qualitativo tale da poter giustificare 10 pezzi. Però la strada imboccata è quella giusta e di certo si può riconoscere al terzetto di avere la giusta dose di coraggio. Che ne trovino ancora e ne mettano il più possibile nel prossimo disco.
---
La recensione BigMuff Supersolo Ufo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-02-28 00:00:00
COMMENTI