Fra tutti gli esperimenti musical-letterari che da anni animano i nomi più importanti della scena alternative italiana, quello di Giulio ‘Estremo’ Casale ci sembra essere uno dei pochi credibili. Aggettivo, questo, che oggi assume ancora più valore dopo il passo falso di “Tunnel supermarket”, disco intestato agli Estra e dei quali il Nostro, se vogliamo, rappresenta la ‘sublimazione’. Tuttavia non riusciremmo ad immaginare Giulio senza gli altri 3/4 della band, anche se questo cd è intestato esclusivamente a lui e la prossima (ultima?) puntata del gruppo in cui milita prevede la pubblicazione di un disco live. La storia ci dirà come andrà a finire con gli Estra, visto e considerato che il presente ci riserva la registrazione di una serata svoltasi al “Banale” di Padova, dove Giulio, armato solo di chitarra e voce, imbastiva il suo ‘one-man-show’.
Per pura coincidenza, in quell’occasione mi trovavo fra il pubblico e, una volta varcata la soglia dell’uscita, non rimaneva impresso un bel ricordo; ciò a causa di una performance che aveva sfondato le due ore e, di conseguenza, messo a dura prova la resistenza di più d’uno, sottoscritto compreso. Ma evidentemente la lunga durata era necessaria per raccogliere più materiale possibile, in modo da selezionare i momenti migliori che, a otto mesi di distanza circa, trovano posto in 26 tracce in cui si alternano letture tratte da “Sullo zero” e canzoni dal repertorio del gruppo-madre.
All’apparenza, quindi, potrebbe sembrare un’esperienza difficile quella riservata all’ascoltatore ‘medio’ - quello abituato ad ascoltare (e concepire) la musica come sottofondo; qui, invece, il protagonista richiede attenzione e concentrazione, vi prega, implicitamente, di evitare ascolti sfuggenti che non sappiano cogliere il senso dell’opera. Facile riuscire nel tentativo se già conoscete le versioni originali, sia che si tratti di canzoni che di poesie, ma molto più difficile nell’impresa se siete novelli frequentatori. Occorre perciò un piccolo sforzo per entrare nel mondo di Estremo, magari restando il più possibile ‘in bilico sullo zero’ per afferrare il significato profondo della performance. Un po’ come dire “o dentro, o fuori”, “o bianco, o nero”, come se il grigio non fosse una tonalità concepibile.
Per il resto non c’è molto da dire, o comunque commentare, perché si tratta semplicemente di scoprire, in un modo o nell’altro, profili inediti di un’artista che, con o senza i suoi compagni, ha scritto cose emozionanti. Fra queste annoveriamo sicuramente le due bonus-track (“La strada”, intestata al solo Estremo, e “Finché posso”, attribuita agli Estra), che ci auguriamo rappresentino il viatico per una nuova ‘rifondazione rockista’ che riporti i nostri ai fasti dei primi 3 dischi.
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La recensione Sullo zero - concerto reading (live) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-10-18 00:00:00
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