Folk italico che richiama atmosfere intime e dense, a sfondo sociale. A 900 metri sul livello del mare non piove ma tutto è carico di vita.
Folk. Italico. Cantautoriale. A sfondo sociale. Intimo. Queste le prime parole per descrivere il nuovo lavoro della formazione guidata da Andrea Vitale. 15 minuti lievi, tenui e delicati nelle melodie. 15 minuti duri nelle liriche e nelle atmosfere dense che richiamano. Sabato mattino, sveglio relativamente presto, timido sole, freddo, tazzone di caffè, dopo sono inspiegabilmente al parco che corro con “Andrea Vitale - 900m sul livello del mare” nelle orecchie. Le 3 tracce girano in loop e si accompagnano bene con i campi ancora semi innevati e, soprattutto, con la scarsa presenza di esseri umani attorno a me. Alzo il volume e abbasso il ritmo della mia corsa, così si delineano testi e significati. Le albe umide, vissute, introspettive e malinconiche di “I Giorni dell’Anticiclone”.
Le storie disagiate e piene di ombre appena accennate di Sofia e Vilma in “Dentro una Scia di Colonia” che un po’ rimandano a De Andrè. I conflitti della terra di Palestina in “Welcome to Gaza” che non finiscono da nessuna parte, se non lontano dagli occhi. Non so se questo disco sia quello giusto per andare a correre, questo è soggettivo, troppe variabili da considerare, tra queste certamente: forma fisica, umore, condizioni atmosferiche e sentimentali, quantità di merda ingerita nei giorni feriali.
Andrea e soci suonano bene e hanno gusto, questo invece è oggettivo. Una bella voce, arrangiamenti semplici ma d’effetto. Chitarre che sanno di non essere al centro della scena. Testi italiani consistenti, mai banali. Non serve altro. “I Giorni dell’Anticiclone” è la traccia che ti rimane in testa, al terzo ascolto il ritornello inizia a gasarmi e a ronzarmi in testa: “...e l’alba se ne sta come fosse un’edera…”. Figo. Un po’ più tardi arriva anche il resto del disco, certo queste non sono le ballate che ti arrivano subito dritte, in stile Oasis, assomigliano molto di più a quelle di Moltheni. Il consiglio è quello di non indugiare al primo ascolto, per apprezzarlo bisogna fermarsi ad ascoltare, poi si inizia a sentire.
That's all folks.
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La recensione Andrea Vitale - Sireta900m di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-02-21 00:00:00
COMMENTI (1)
Grazie Alberto, non avevo avuto ancora modo di ringraziarti per la recensione ma come si dice: "per pagare e morire c'è sempre tempo" )).
Andrea