Troppo simile a Ligabue, poco altro da aggiungere
Si dovrebbe sempre pesare con cura le canzoni di una band appena scoperta - e a ben vedere di ogni nuovo disco che ci troviamo nelle orecchie - e lo si dovrebbe fare in base alle emozioni suscitate, ai ricordi riemersi, ai punti di vista che sollevano o le visioni che evocano. Stavolta non ci siamo. Perché, stavolta, sembra tutto orchestrato ad hoc per ricalcare un unico e preciso immaginario: Andrea Rizzato segue un modus operandi sfacciatamente simile a quello di Ligabue, voce, testo e melodia, tutto insomma.
Fatta la premessa, chiarito che non stiamo recensendo una rockstar già affermata e sovrastimata ma un artista emergente di una piccola cittadina che ci mette cuore e voglia, ecco, possiamo dire che "Appunti di viaggio" è un album registrato abbastanza bene, suonato decorosamente, con sprazzi di buon rock e parole non messe a caso. Gli arrangiamenti sono sempre funzionali all'assortimento di stili proposti: dalla struggente ballad sull'amore ("Luce Spenta") al classicone carico che parla di disillusione ("I Sogni Bruciano") con un brano folk in chiusura che affronta il tema della guerra ("River Street"). Manca la voce, se si parla di profondità e di bel timbro vocale, siamo lontani dal rocker di Correggio. Il resto non è male.
Non dubito ci sia della vera passione dietro queste canzoni, ma il risultato non si distingue dai tanti che hanno provato a seguire questa strada. Sarebbe il caso di provare a cimentarsi in qualcosa di più significativo, o quanto meno più personale.
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La recensione Appunti di Viaggio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-02-28 00:00:00
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