Psichedelia (di stampo shoegaze) declinata in salsa new-wave con piglio post-rock, una definzione esaustiva ma anche no.
Ci siamo rincorsi a vicenda con questo disco: ascoltato distrattamente nella sua prima versione, quella più short rispetto all'attuale, mi aveva decisamente colpito ma la recensione fu rimandata nell'attesa che una label (la Deer Waves) si occupasse di pubblicarla.
Riascoltato nella sua versione definitiva, il risultato non cambia: psichedelia (di stampo shoegaze) declinata in salsa new-wave con piglio post-rock (!!!), definzione esaustiva ma anche no, siccome "Savage" ha diversi buoni motivi per appassionare anche i non cultori dei generi summenzionati. Ad esempio la capacità di creare atmosfere sospese tra i Depeche Mode degli anni zero e certi richiami vagamente emocore ("Feel collins", sul cui titolo spendiamo parole di stima), piuttosto che la riscoperta di lontane parentele con i New Order nella successiva "Shelter", con un lavoro sui suoni che a tratti rimanda (inevitabilmente) agli eigthies meno bistrattati. Non si tratta però di un approccio filologico, sia chiaro: all'ascolto si percepisce una freschezza compositiva che rende queste 6 tracce (comprensive di remix) un interessante excursus sul tema.
Curioso di ribeccarli sulla lunga distanza, siccome per ora il formato dell'ep calza loro a pennello.
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La recensione Savage [ep] di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-06-05 00:00:00
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