Chitarra e basso fanno il loro dovere: alternare quiete e tempesta. Ma a colpire davvero - e a fare la differenza - è la batteria. Prendiamo l’iniziale “Poland&Ağca”: parte che più math rock non si può (con sgambetti ritmici che farebbero gola ai Battles) per poi lasciarsi andare a un sentimentalismo post rock che acquista ancora più vigore - e sbalordimento - proprio grazie a una grancassa pressante e insistita. C’è molta matematica, insomma, ma anche moltissima sensibilità melodica nell’ep degli Uro. Che convincono pure quando mettono giù il carico pesante - la massiccia “Stoner", dal piglio così Shipping News. Rischiano invece di divertire solo se stessi quando prendono la strada più lunga, come nei nove minuti un po’ didascalici di “Biton”. Durata eccessiva a parte, gli Uro sono una band poderosa
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