Monolith
Ep 2012 - Stoner, Grunge, Alternativo

Ep

Niente di personale, né nel mio giudizio né nella loro musica

Vado dritta al punto: il problema dei dischi come questo EP dei Monolith è che volendo non sono neanche brutti nel senso definitivo del termine, il problema vero è che si tratta di esperimenti completamente spersonalizzati e ripetitivi. Le tre canzoni contenute nel disco (la quarta traccia è un remix in chiave pseudo-drum'n'bass della prima traccia) di loro girano bene. Hanno un bel suono fedele al genere di riferimento, arrangiamenti sufficienti, il cantato è intonato (che può sembrare il minimo sindacale ma vi assicuro che spesso non lo è), e per gli appassionati veri del genere è sempre un piacere scoprire una band che può far rivivere le emozioni dei grandi gruppi americani a cui si ispirano. Il fatto è che una canzone come “White crows”, con i suoi “Hey, hey” che fanno tanto Nirvana, il riffone stoner e il bridge che strizza l'occhiolino al metal, non aggiunge né toglie niente alle nostre conoscenze. Continuiamo ad ascoltare i QOTSA che si vive bene lo stesso. Un ultimo accenno al remix di “Shade and sleep”, di cui non si sentiva la necessità né si spiega l'utilità. Se voleva essere una strizzatina d'occhio a operazioni commerciali di incroci rock+dubstep molto in voga in questo momento, sarebbe stato meglio restare orgogliosamente stoner duri e puri.

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