La band cosentina torna con un nuovo album fortemente debitore di quell'ondata nu metal dei primi anni 2000 impastata con uno stoner melodico, ruvido e poco dopato. La registrazione non è delle più brillanti, suoni impastati ed intubati, alcune sbavature strumentali e vocali di troppo, specialmente nei pezzi più lenti, più grungy ("Interrupted speech"). La batteria è totalmente sovrastata dagli strumenti elettrici. Il giudizio quindi rimane sospeso. Non che i pezzi siano indimenticabili, però potrebbero beneficiare da una produzione meno casalinga. "Peter", il brano del video, sembra essere quello più a fuoco. Sicuramente la direzione e la decisione ci sono, manca qualche buona idea e la voglia di spingersi oltre i propri limiti.
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